
Cisto marino o Cisto di Montpellier
Nome Botanico: Cistus monspeliensis L. Famiglia: Cistaceae Nomi dialettali: – Il cisto marino è una tipica pianta

Nome Botanico: Cistus monspeliensis L. Famiglia: Cistaceae Nomi dialettali: – Il cisto marino è una tipica pianta

Nome botanico: Hypericum perforatum L. Famiglia: Hypericaceae Nomi dialettali: scacciadiavuli, erva e San Giuanni, pericu, russeddu. E’

Nome botanico: Rubus ulmifolius Schott; Rubus canescens DC. Famiglia: Rosaceae Nomi dialettali: cievuzuspìna, ruvettu, ferri (arbëreshë) E’
Azienda Agricola Crudo Michele, Via Vesperata snc , Cessaniti. P. IVA: 03440310799
E’ un arbusto con fusti molto lunghi spinosi, ricoperti da una sostanza cerosa detta pruina. Le foglie sono pennate e composte da cinque foglioline più piccole di forma ovale e con apice acuminato, i margini sono dentellati e la pagina inferiore è di colore biancastro per via della folta peluria. I fiori sono piccoli e riuniti in spighe terminali molto tomentose. Il frutto (mora) in realtà è una infruttescenza formata da molte piccole bacche di colore rosso quando acerbe e di colore nero lucido a maturazione. Ogni bacca contiene un solo seme. Il rovo è una pianta infestante che cresce dal livello del mare fino alle montagne. I fusti se toccano il terreno possono mettere radici e dare una nuova pianta. In estate la pianta è infestata dalla Nepticula aurelia una piccola falena che nella fase larvale ne divora le foglie.
Si presenta come una siepe spinosa dentro la quale brulica la vita e la biodiversità, la si può trovare in campagne poco o per nulla antropizzate e sono di rilevante importanza nel mantenimento di tante specie di vertebrati ed invertebrati. La sua fioritura indica la fine dell’inverno, infatti comincia già nelle prime settimane del mese di marzo. La siepe di prugnolo è un confine naturale per eccellenza ed è l’unica pianta che può contenere i rovi, dando spazio e nascondiglio a tantissimi animali selvatici, comprese diverse specie di uccelli che dentro vi nidificano. Il fiore è molto delicato e di colore biancoa cinque petali, il frutto (prugnola) di colore nero con sfumature blu notte è una bacca ricoperta da una puina cerosa. Frutto selvatico dal sapore acre, veniva consumato nell’antichità dalle popolazioni povere ed usato come rimedio antidiarroico viste le sue capacità astringenti.
L’origine del nome di questa pianta pare derivi dal greco, ha portamento variabile in base a come viene coltivata: cespuglioso se coltivata per la produzione o eretto se lasciata libera. Le foglie sono semplici, leggermente tomentose e cuoriformi con margine dentellato. Il nocciolo presenta gli organi maschili e femminili sulla stessa pianta ma in fiori diversi. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile e necessita di un’altra cultivar per essere impollinata. Il frutto con scorza legnosa, durante la maturazione è protetto da brattee che con il tempo si aprono e lasciano cadere il frutto maturo. Il seme è edule ed è ricco in olio, quest’ultimo viene usato sia nell’alimentazione che nella cosmesi. Il legno del nocciolo è flessibile, elastico e leggero e veniva spesso usato per creare ceste o piccoli recinti.
Quercia di prima grandezza semi-caducifoglia, con radici a fittone molto profonde; la piante tende a svilupparsi molto in altezza raggiungendo anche i 40 metri in bosco. E’ molto longeva raggiungendo anche i 500 anni, mentre raggiunge le sue dimensioni massime tra 120 e i 200 anni. Presenta tronco eretto, molto robusto e ramificato nella parte superiore. I rami sono molto nodosi e tendono a formare un cappello molto denso. Le sue foglie sono semplici e di forma ellittica, decidue, caratterizzate da lobi estroflessi in numero variabile tra 5 e 8. La pagina superiore delle foglie presenta un colore verde intenso e lucido, mentre quella inferiore risulta più pallida. La corteccia risulta grigia e fessurata longitudinalmente. Il frutto è la classica ghianda. Specie simile alla Farnia con la quale crea spesso degli ibridi che ne rendono difficile la classificazione, si differenzia dalla roverella sia per via delle foglie con la pagina inferiore glabra, sia per le dimensioni del fusto.